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Gennaio
02
2012

Giovedì 12 gennaio ore 21.30 - CineCartella

Scritto da c.s.o.a. Angelina Cartella

Un chien andalou
di Luis Buñuel
(Francia, 1929, 16')

Ideato a quattro mani con Salvator Dalì, è l'opera d'esordio del grande Buñuel, che vi appare all'inizio come l'uomo che affila il rasoio con cui recide trasversalmente l'occhio sinistro di una donna, una delle più celebri immagini-choc del cinema, collegata con quella della luna piena. Non c'è una “trama”, ma soltanto insinuazioni, associazioni mentali, allusioni; non c'è una logica, tranne quella dell'incubo; non c'è una realtà, tranne quella dell'inconscio, del sogno e del desiderio.

L'âge d'or
di Luis Buñuel
(Francia, 1930, 65')

Secondo film di Buñuel, con Un chien andalou costituisce il vero e proprio manifesto del surrealismo cinematografico (alla sceneggiatura collaborò Salvador Dalì, fra gli interpreti figura Max Ernst). Nei sessanta minuti di proiezione non assistiamo allo svolgersi di una trama ben definita ma, come al solito nei film del regista spagnolo, al susseguirsi di personaggi e di situazioni canonici, in una critica serrata e corrosiva al clericalismo, all'autoritarismo e alla repressione sessuale.