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Sul rischio di alimentare la cattiva e falsa informazione sui migranti di passaggio presso le strutture di primissima accoglienza allestite a Reggio Calabria

Il Comitato Solidarietà Migranti esprime forte preoccupazione riguardo alle notizie che negli ultimi giorni stanno circolando sui social network e che fanno riferimento a presunti momenti di tensione all’interno della palestra dell’Istituto Boccioni di Reggio Calabria adibita negli ultimi mesi a centro di primissima accoglienza per migranti.

Chiediamo a chi di dovere, in particolare a chi in questo momento ha il compito di presidiare e gestire le strutture di accoglienza, di confermare o smentire tali notizie riprese anche da alcuni organi di informazione online, al fine di fornire informazioni chiare e veritiere su quanto succede all’interno delle strutture, evitando così di generare ingiustificati ed infondati allarmismi oltre a fomentare un clima di intolleranza diffusa volta ad esacerbare timori e risentimenti nei confronti dei migranti.

La paura per il diverso, l’altro, lo straniero visto come una minaccia e classificato come un potenziale pericolo alla propria sicurezza e stabilità interna è un argomento di punta strumentalizzato da alcune frange politiche estreme ed utilmente spendibile in prossimità degli appuntamenti elettorali in assenza di proposte politiche serie e lungimiranti di accoglienza ed integrazione.

Vorremmo a proposito sottolineare alla cittadinanza di Reggio Calabria, tranquillizzandola su questo aspetto, che i flussi migratori sono gestiti nel quadro di accordi internazionali cui l’Italia non può sottrarsi; che i migranti ospitati nelle strutture sono soltanto di passaggio dacché la maggior parte di essi ha in progetto di raggiungere il Nord Europa e non di fermarsi nel nostro Paese.

Quello che invece resta, a Reggio Calabria, sono le piaghe decennali e la classe dirigente che le ha procurate.

Nel quadro generale di questa crisi il problema va cercato nelle cause che l’hanno scatenata e non negli effetti che essa ha prodotto. Qualsiasi altro metodo di analisi è illogico e tendenzioso e punta indiscriminatamente ad alimentare una guerra tra poveri, a perdere di vista le vere vittime di questo sistema sclerotico ed ad approfondire il divario tra le fasce più deboli e quelle più forti.

Pertanto, auspichiamo che le suddette indiscrezioni oggetto del presente comunicato, laddove infondate, vengano recisamente smentite ed esortiamo chi di competenza a condannare ogni forma di disinformazione.

Invitiamo tutti e tutte a concentrarsi sui veri problemi della città.