Questo sito web utilizza i cookies per gestire l'autenticazione, la navigazione, e altre funzioni, utilizzandolo tu accetti l'uso dei cookies sul tuo dispositivo.

View e-Privacy Directive Documents

Hai disabilitato i cookies. Questa decisione può essere modificata.

Hai acconsentito all'utilizzo dei cookies sul tuo dispositivo. Questa decisione può essere modificata.

Lunedì 29 novembre ore 11.00: presidio al Consiglio regionale

LA CALABRIA CADE A PEZZI, MENTRE SI PENSA AL PONTE SULLO STRETTO!

Lunedì 29 novembre, a quasi 3 mesi dall’alluvione che ha causato gravi danni nel reggino, a quasi un mese dall’eccezionale ondata di maltempo che ha messo in ginocchio la piana di Gioia Tauro e provocato una vittima a Tropea, finalmente in Consiglio regionale si discuterà del gravo stato di dissesto idrogeologico in cui versa la Calabria.

La classe dirigente calabrese avrà così la possibilità di snocciolare numeri e dati riguardanti la nostra terra dove il 100% dei comuni è a rischio frane e alluvioni, di quantificare quanti sono i milioni di euro necessari a riparare i danni provocati alle case, all’agricoltura e alle reti stradali, di battersi il petto per l’uso dissennato ed incontrollato del territorio fatto fino ad oggi.

Ma mentre si dirà e si farà tutto ciò, probabilmente nessuna parola verrà spesa per denunciare le tante opere che vanno avanti senza la necessaria Valutazione di Impatto Ambientale, come la variante ferroviaria di Cannitello, o per rassicurare la popolazione calabrese sugli inquietanti cumuli di materiali da riporto prodotti nei cantieri dell’A3.

Molto più probabilmente a nessuno verrà in mente di porre un interrogativo semplice semplice: ma se la Calabria è una terra così fragile dove bastano poche ore di pioggia per provocare gravi disagi, una terra ballerina e a grave rischio sismico, perché insistere su un’opera inutile quanto pericolosa come il Ponte sullo Stretto, quando le priorità dei cittadini sono ben altre?

E allora lunedì 29 novembre ci saremo anche noi, fuori da Palazzo Campanella, a ricordare queste cose, a denunciare i tanti motivi che ci spingono a dire No al Ponte e per chiedere che la politica calabrese si occupi dei problemi dei calabresi e non di quelli delle grandi aziende come Impregilo.

FERMIAMO I CANTIERI DEL PONTE
LOTTIAMO PER LE VERE PRIORITÁ