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Gennaio
18
2010

Presidio antirazzista e antindrangheta

Scritto da Rete Migranti Reggina

Martedì 19 gennaio ore 17.00 @ Prefettura di Reggio Calabria
Presidio antirazzista e antindrangheta

L’“EMERGENZA VENTENNALE” NON È ANCORA FINITA
“SCHIAVITÙ DEL MIGRANTE, PRECARIATO E ‘NDRANGHETA:
TRE ANELLI DELLA STESSA CATENA”

Il 16 gennaio la Rete Migranti Reggina si è riunita a Gioia Tauro.

In questa assemblea la Rete ha voluto ribadire la totale solidarietà e legittimazione alle compagne ed ai compagni che a Rosarno, così come nella Piana di Gioia Tauro e in Calabria, si sono impegnati in questi anni, spesso in modo silenzioso e fuori dal clamore dei media, e che è intenzionata a dare continuità al proprio operato di sostegno materiale e di analisi delle problematiche.

La modalità repressiva con la quale si è intervenuti rischia di diventare un pericoloso precedente per legittimare future “soluzioni con ogni mezzo” del conflitto che potrebbe esplodere in altre zone ad alto rischio. Quello che è accaduto e che ha portato alla ormai famosa “deportazione degli africani”, soluzione dolorosa ma a nostro parere in quel momento necessaria per garantire l’incolumità dei nostri fratelli africani vista la violenta “caccia al negro” scatenatasi a Rosarno e nelle zone limitrofe, non è che l’anticipazione di quello che potrebbe accadere in futuro.

La questione dei migranti nel nostro Paese, e non solo in Calabria, diviene oggi ancora più grave e pericolosa, alla luce soprattutto delle ultime prese di posizione del Ministro Maroni che annuncia, senza mezzi termini, vere e proprie esportazioni di massa.
Temiamo fortemente il rischio che il “metodo Rosarno” diventi un precedente per consentire, o peggio ancora legittimare, ulteriori derive populiste con altre provocazioni e conseguenti “ripristini della normalità con ogni mezzo”.

In questa fase, perciò, è necessario che si continui a lavorare, a Rosarno, in Calabria e in ogni luogo, per costruire un percorso di crescita verso una cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e del rispetto dell’altro.
Siamo convinti che l’unica via d’uscita sia quella Politica.

In pratica, intendiamo tradurre in realtà questo documento adottando le strade praticabili:

  1. il presidio regionale che si terrà Martedi 19 gennaio dalle ore 17,00 per dire NO allo sfruttamento, alla ndrangheta ed a tutte le forme di razzismo e xenofobia;
  2. la necessità di avviare un percorso di crescita praticabile nei territori limitrofi, promuovendo la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione come via d’uscita rispetto alla deriva violenta, ndranghetista e xenofoba (proiezioni, assemblee, dibattiti);
  3. in vista della prossima Assemblea nazionale che si terrà a Roma il 24 gennaio, una partecipazione della nostra Rete non solo per portare una lettura chiara e veritiera dei fatti di Rosarno, ma anche per portare in quella sede la piattaforma condivisa dalla rete nella giornata del 16.