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Febbraio
17
2009

Comunicato 17.02.2009

Scritto da TerritoRioT

Una decisione che sgomenta ma che non meraviglia! Il prefetto Sottile con la sua ordinanza non ha fatto altro che dimostrare con gesti concreti ciò che andiamo ripetendo da tempo: a Gioia Tauro tutto è possibile, Gioia non è Italia e tantomeno Europa.
E' che questa sia la posizione di un uomo dello Stato è estremamente grave prima che allarmante.

L'ordinanza di fatto aggira la convenzione internazionale che l'Italia ha ratificato già 8 anni fa, la convenzione di Aahrus. Una convenzione che ha come principio cardine il dovere (semplicemente perché ritenuto utile) da parte degli stati o degli enti locali di coinvolgere i cittadini quando si decide di realizzare opere ad alto impatto ambientale, e il raddoppio dell'inceneritore non può non essere considerato fra queste opere.

Non solo: si finge di dimenticare l'esplicita presa di posizione dei cittadini della Piana e dei sindaci, semplicemente non considerandoli cittadini. Dimenticando che un anno e mezzo fa, il 22 dicembre 2007, a Gioia Tauro in 8.500 scesero in piazza (numeri elevatissimi per un territorio come questo) per dire no alla devastazione ambientale. Furono raccolte altrettante firme contro il raddoppio dell'inceneritore e sempre nello stesso periodo una legge regionale stabiliva una moratoria di tutti gli impianti.

Tutto questo viene spazzato via senza una motivazione plausibile, con un atto d'imperio e senza alcuna consultazione degli individui (visto che cittadini non possono essere considerati) che nella Piana vivono e che già adesso sono costretti a respirare oltre alle emissioni nocive degli impianti esistenti, anche le tonnellate di CO2 a causa delle decine di camion che ogni giorno portano a Gioia il combustibile da rifiuti di tutta la Calabria.

Forse adesso è più chiara anche la richiesta della Regione, che pure continua a dirsi contraria al raddoppio, di mantenere l'emergenza rifiuti e un commissario ad hoc. Un soggetto che senza vincoli con il territorio ne' problemi di consenso elettorale possa aggirare convenzioni internazionali e soprassedere anche di fronte ad un diritto fondamentale come la salute.