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Maggio
17
2012

Da Tilde Minasi

Scritto da c.s.o.a. Angelina Cartella

Qualsiasi atto intimidatorio rivolto a chi, di qualunque estrazione politica, decide di impiegare il suo tempo per riqualificare aree del territorio e dare spazio a momenti di aggregazione sociale, dibattito e dialogo, va fermamente condannato e per questo motivo intendo esprimere la mia sincera vicinanza ai giovani del Centro Sociale “Angelina Cartella”: non si tratta di semplice retorica o solidarietà ‘tout court’, della quale, passata la rabbia, resteranno solo le testimonianze scritte, ma di un vero e proprio modo di concepire il vivere civile all’interno di una comunità.
Nonostante questo, però, c’è ancora chi, omologandosi al ragionamento di chi vigliaccamente ha agito contro il “Cartella”, ritiene che tali inqualificabili gesti siano da addebitare ad un non meglio identificato ‘modus operandi’ della parte politica che governa la Città.
Non possiamo accettare, assolutamente, questa tipologia di analisi che viene, tra l’altro, sottolineata da comunicati stampa ridondanti i quali hanno tutta l’aria di voler individuare nella drammaticità di quanto accaduto al centro sociale solamente una mera propaganda fatta di slogan desueti.
Non sarei mai arrivata a esprimere concetti del genere, se tutti coloro che sono intervenuti sulla questione dell’incendio al Cartella non avessero più volte, ed in modo strumentale, centrato le loro riflessioni sull’Amministrazione Comunale, la quale, in quanto guida di tutti i reggini, si è sempre dimostrata aperta ai cittadini, senza distinzione alcuna.
Non potrei toccare questo argomento se non fossi sicura di quanto prodotto, in particolare durante la mia guida ai servizi sociali, nei confronti di tutte le fasce deboli della città, con progetti  mirati all’abbattimento di ogni differenza: binario sul quale, tra l’altro, si sta muovendo la mia esperienza di assessore alle Pari Opportunità.
Ospitare a Palazzo San Giorgio un’iniziativa realizzata da un’associazione del territorio ‘rea’ di aver consegnato pulizia e decoro a diversi spazi pubblici ed aver promosso occasioni di solidarietà e beneficenza, è solo un tassello che attesta la volontà della Giunta Arena di accogliere nella casa comunale tutti coloro che hanno a cuore, a diversi livelli, le sorti di Reggio.
La medesima cosa avremmo fatto anche nei confronti di Claudio Toscano, il quale, pur invitato a dialogare con l’Ente, forse non ha ritenuto opportuno illustrarci quali fossero le sue idee per contrastare, giustamente, eventuali reazioni omofobe (inoltre, su tale delicata problematica, al di là del mancato contatto con Toscano, l’assessorato sta già provvedendo ad avviare azioni di sensibilizzazione).
Credo che questo clima, tanto stigmatizzato da esponenti del centrosinistra, venga invece ancor più da loro stessi sostenuto: in un momento di difficoltà che non ha precedenti nella storia repubblicana, infatti, determinate parole hanno un peso davvero rilevante nell’ambito delle tensioni sociali che, falsamente, gli stessi credono di voler stemperare.
Nessuno nega la gravità dell’atto compiuto contro il Cartella, ma nel contempo si cerca di spegnere il fuoco con la benzina, aumentando a dismisura le fiamme.
Il sentimento di odio, così come quello di intolleranza, trasuda dalle esternazioni di chi dice di esservi nemico ed avversario: dove si crede di arrivare proseguendo a incrementare un dibattito politico caratterizzato solo da veleni? Probabilmente si giungerà al disfacimento dello status quo istituzionale, che sembra essere l’unico obiettivo da perseguire per il centrosinistra, ma a discapito di chi?Innanzitutto della città, ma, cosa ben più grave, a discapito delle giovani generazioni che verranno instradate non verso un confronto costruttivo e democratico, bensì verso l’arte dello scontro più drammatico.
Le argomentazioni legate al Centro Sociale Cartella ed all’aggressione di Claudio Toscano, diventano, dunque, un pretesto ottimale per una mera propaganda, nella quale i ragazzi diventano strumento di attacco politico verso l’avversario, sminuendo così la reale difficoltà che, purtroppo, hanno dovuto affrontare.
Il mio augurio, per Reggio e per i reggini, è quello che si riesca a porre fine a questo stillicidio di dichiarazioni: il messaggio che dalle rive dello Stretto è partito nelle ultime settimane, delinea la nostra città come luogo omofobo e razzista, cancellandone l’immagine di realtà accogliente e calorosa e contribuendo ad esasperare gli animi già provati da una condizione socio – economica altamente complicata.
Questo creerà un danno non a chi oggi governa ma all’intero territorio che potrebbe trovarsi coinvolto in una spirale di reciproci risentimenti: spero che i reggini riescano a non farsi confondere da questa pesante nube di ostilità guardando oltre e cioè ‘alla luna e non al dito che la indica’.