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Settembre
04
2016

Un'utopia concreta: il confederalismo democratico curdo

Scritto da c.s.o.a. Angelina Cartella

La guerra che sta dilaniando la Siria e l’Iraq, infiammando tutta l’area mediorientale e producendo migliaia di profughi e sfollati, rivela ogni giorno di più un groviglio di ingarbugliate alleanze in cui ciascuna delle potenze in campo persegue un suo obiettivo, spesso divergente da quello stesso dei presunti alleati e nessuno vuole scendere a patti, ma tutti sembrano tuttavia d’accordo sulla necessità di sacrificare il consolidamento dell’esperienza avviata nella Rojava curda, dove popoli diversi (curdi, arabi, turkmeni, armeni, assiri, ceceni) si sono autorganizzati in un progetto di democrazia partecipativa orizzontale, fondata sul rispetto della pluralità e dell’uguaglianza di genere, sui principi del socialismo in una relazione cooperativa fra le persone e con la natura, per il timore che questa  rivoluzionaria esperienza possa ulteriormente affermarsi ed espandere.

Tale progetto, ideato dal leader curdo Abdullah Öcalan nel totale isolamento della sua prigionia, e noto col nome di Confederalismo Democratico, portato avanti già da quattro anni nella Rojava siriana e avviato nello stesso sud-est turco a maggioranza curda, sopravvissuto all’attacco dello Stato islamico grazie alla resistenza delle milizie di autodifesa popolare YPG/YPJ, è l’unica concreta speranza di pace per l’intero Medioriente, perché capace di portare alla risoluzione dei conflitti in atto con l’instaurazione di una convivenza pacifica, grazie al riconoscimento di uguali diritti e libertà di espressione per ciascun popolo, forma religiosa, per uomini e donne.

Ed è una concreta speranza di cambiamento per chi crede in un mondo più giusto, senza oppressione e sfruttamento dell’uomo sulla donna, del ricco sul povero, del genere umano sul mondo naturale.

Del ruolo strategico del popolo curdo e del Confederalismo Democratico nell’area mediterranea, investita da un epocale spostamento di popoli, si parlerà nel corso dell’iniziativa “Un’utopia concreta”, che si svolgerà venerdì 16 settembre dalle ore 18.30 al c.s.o.a. “Angelina Cartella”, insieme ad Elma Battaglia, autrice del saggio “I nuovi volti del Mediterraneo” ed a Talip Heval, che per anni ha rappresentato la comunità curda calabrese.

Al contempo lanciamo anche una petizione per chiedere che anche il Comune di Reggio Calabria conceda la cittadinanza onoraria al leader curdo Abdullah Öcalan. Cittadinanza onoraria già concessa dalle città di Palermo, Napoli e Palagonia, che verrà assegnata al comandante Apo il 20 settembre dal Comune di Riace (RC), noto per le sue politiche di accoglienza nei confronti di profughi e migranti, ed il 7 ottobre dal Comune di Reggio Emilia.

Öcalan, detenuto in Turchia dal 1999 in isolamento aggravato nel carcere speciale di Imrali, in condizioni giudicate disumane dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, è il simbolo vivente della lotta del popolo curdo per il suo riconoscimento e la sua autodeterminazione; colui che dal carcere ha trasformato la lotta indipendentista della sua gente in un programma di democrazia radicale e di liberazione che non riguarda solo i curdi, ma tutta la Turchia e l’umanità intera.

In uno scenario di conflitti quali quelli che stiamo vivendo, il riconoscimento dell’importanza del suo ruolo di mediazione a favore di pratiche di pacificazione e negoziazione, già da lui messe in atto dallo stesso carcere attraverso i suoi scritti ed appelli, impone una massiccia mobilitazione nella campagna internazionale per la sua liberazione e la cancellazione del PKK, il Partito dei Lavoratori Curdo da lui fondato nel 1978, dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Di lui non si ha più alcuna notizia dopo il tentativo di golpe del 15 luglio scorso in Turchia e le feroci epurazioni del presidente Erdogan contro tutti i possibili oppositori al suo disegno di trasformazione della repubblica turca, dal momento che è stato proibito ogni contatto con lui degli stessi familiari ed avvocati, e si nutrono serie preoccupazioni per la sua incolumità personale.

Il 21 settembre chiuderemo l’adesione alla petizione da inoltrare al sindaco di Reggio Calabria con una nuova iniziativa, che si svolgerà sempre al c.s.o.a. “Angelina Cartella” ed alla quale interverrà Ozlem Tanrikulu, presidentessa di UIKI Onlus, l’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia.

Per il 24 settembre invece, aderendo all’appello lanciato proprio da UIKI e dalla Rete Kurdistan Italia, ci stiamo organizzando per partecipare a Roma alla mobilitazione nazionale a sostegno del popolo curdo e della rivoluzione democratica in Rojava, e per la liberazione di Öcalan.