Attacchiamo i profitti Conquistiamo i diritti
La mobilitazione degli studenti calabresi è una realtà in movimento, dall’occupazione dell’Unical a quella della Mediterranea di Reggio Calabria, unita alle proteste degli studenti medi, si è allargata a vari settori della società civile. Il dissenso declinato in varie forme di protesta, culturali, creative ma sempre fermamente decise a porre in discussione una crisi che non è solo economica, ma che di giorno in giorno mostra sfaccettature sociali, politiche e culturali.
La crisi che ci sta investendo, sta facendo emergere tutte le contraddizioni interne al sistema politico-economico italiano.
Una crisi che a convenienza sta passando o ci sta schiacciando, ma che al di là delle sempre più traballanti affermazioni del governo, è e rimane una crisi di sistema, alla quale il paese non è in grado di far fronte.
Le politiche di smantellamento dello stato sociale hanno eroso i servizi al cittadino, che consentivano di mettere al sicuro il reddito dall’imperversare della crisi.
Il devasto dello stato sociale perpetrato attraverso le privatizzazioni, che hanno il solo scopo di capitalizzare i profitti e socializzare i debiti, restituendo al cittadino solo disservizi e disparità di trattamento, ha ingigantito l’effetto di una crisi originatasi nelle speculazioni finanziarie.
Il 14 Dicembre si deve dare seguito a quel percorso unitario, che ha visto lavoratori e studenti invadere la capitale, con lo scopo di dare una spallata ad un governo che continua a sbandierare un risultato elettorale ormai vetusto e sempre più distante dalla realtà.
È guardando la realtà che ci circonda che, come studenti, avvertiamo la necessità di determinare il nostro futuro, riappropriandoci di quella voce, portatrice di istanze critiche e di dissenso, che verrebbe ridotta al silenzio con la stoccata finale della privatizzazione dell’alta formazione prima e dell’istruzione di base poi.
È quindi necessario porsi come massa autodeterminata e coesa, attorno alla consapevolezza dell’ineluttabilità di un cambiamento, per riconquistare diritti e arrestare i profitti provenienti da dinamiche speculative che di anno in anno saccheggiano i nostri territori, attraverso l’appropriazione prima e la mercificazione poi dei beni comuni e delle risorse insostituibili della nostra terra.
Speculazioni e mercificazioni portate avanti da chi avalla e foraggia le mafie, da chi alimenta esili aspettative occupazionali, barattando il futuro e la salute dei cittadini in cambio di impianti e tecnologie nefasti o proponendo instancabilmente grandi opere dietro cui poter nascondere interessi troppo ingombranti e che nulla hanno a che fare con il rilancio dell’economia.
È quindi con l’idea di segnare un punto a favore della democrazia partecipativa, che invitiamo tutte le forze sociali a prendere una posizione unitaria e sfiduciare dal basso, questo e tutti i governi che intendono mercificare i diritti e precarizzare il futuro dei cittadini.
Dall’Unical alla mediterranea tutti in piazza!
Martedì 14 dicembre 2010 ore 10.00, Piazza de Nava
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